Museo della gente della Val Resia / Muzeo od tih rozajanskih judi
Gentili visitatori,
vi invitiamo a visitare il nostro museo per conoscere più da vicino le particolarità della Val Resia attraverso gli oggetti, i documenti, le testimonianze ed i racconti di un tempo. Siamo aperti con il seguente orario di apertura:
da lunedì a venerdì: 10.00 – 13.00 e 14.00 – 16.00
i sabati, le domeniche e le festività: 14.00 – 16.00
Chiuso: Capodanno, Pasqua, Ognissanti e Natale
Novità
Attualmente è in esposizione la quarta mostra temporanea dal titolo “Ti rozajanski tïšlarji/marangunavi – I falegnami resiani – Rezijanski mizarji”
Una breve descrizione
Con la visita al Museo della gente della Val Resia avrete la possibilità di conoscere sia la cultura materiale della Val Resia, in particolare l’architettura, gli arredi e gli oggetti di un tempo (con la ricostruzione permanente di una cucina e di una camera da letto tradizionali e con le mostre temporanee), sia quella immateriale, in particolare il ricco patrimonio di favole, fiabe e leggende nonchè gli studi scientifici su questo tema presentato nella apposita Sezione e nelle mostre temporanee.
Il Museo si trova a Stolvizza /Solbica, caratteristico paese della Val Resia (in provincia di Udine), ai piedi del maestoso massiccio del monte Canin, cima principale del Parco naturale delle Prealpi Giulie.
Ha sede in una caratteristica casa, la Casa Buttolo Ploc/Ta-par Plocavi, della metà del ’700 ristrutturata dal Museo, secondo la tipologia locale.
Sulla parete d’ingresso una pittura muraria, realizzata nel 2015, ritrae la novellatrice Tïna Wajtawa, Valentina Pielich (1900-1984) di Stolvizza / Solbica mentre racconta una favola ad alcuni bambini ad accennare che la caratteristica di questo museo etnografico è rappresentata dal ricco patrimonio di narrativa orale locale.
E ora alcuni brevi cenni storici sulla settecentesca Casa Buttolo Ploc
Si ipotizza che la Casa Buttolo Ploc sia stata costruita o ampliata nel 1756 da Antonio Buttolo Ploc (1720 – ?) mentre è certo che Valentino Buttolo Ploc (1850 – 1913) fece costruire, nel 1898, l’elegante arco in pietra con il portone di ingresso alla corte. Tali riferimenti sono indicati sulla chiave di volta dello stesso (1756/ABP/1898/BVP/FF).
Questa abitazione, particolarmente bella nella sua semplice e non dispendiosa ampiezza, dalle ricerche risulta essere appartenuta per più generazioni alla famiglia Buttolo Ploc. I componenti di questa famiglia erano kromarji / venditori ambulanti, che per i loro traffici commerciali frequentavano all’epoca la fiorente cittadina di Koper / Capodistria dove probabilmente vendevano tessuti e compravano sale. L’intero edificio si presenta come una tradizionale casa resiana della fine del XVIII secolo e ne conserva i principali elementi seppure alterati in seguito a diversi rimaneggiamenti, in particolare quelli eseguiti dopo i terremoti del 1976 e quelli eseguiti nella ristrutturazione operata dal Museo nel 2015 e nel 2016.
La facciata principale è rivolta verso la corte antistante, di modeste dimensioni, e sostenuta da un muro di contenimento. Sulla corte, che è delimitata dalla casa da un marciapiede in acciottolato / šaliž ziz padrado, si aprono gli ingressi, con gli stipiti in pietra, a quelle che un tempo erano la cucina / hïša, jïspa e la stalla / hliw. L’accesso al piano superiore, a quelle che un tempo erano le camere da letto, avviene tramite la centrale scala esterna che porta al ballatoio con i parapetti in legno. Al secondo piano, adibito a fienile e deposito, si arrivava tramite una scala lignea, riposizionata durante i lavori di restauro. Da questo vano si ha accesso al ballatoio superiore, sempre in legno, che era utilizzato per l’essicazione di alcuni prodotti agricoli (pannocchie e fagioli). Tutte le finestre, come era in uso, sono provviste di inferriate. In legno sono anche le porte, tutte restaurate, e le finestre. Il tetto è in legno, originariamente coperto con coppi.
Vicino all’entrata dell’antica cucina è pitturato un maialino sorridente seduto su un cuscino che simboleggia l’abbondanza mentre sulla parete opposta appare una trilogia raffigurante la Madonna della seggiola, il calice, l’ostia, l’occhio di Dio – protettore dell’umanità (o divina provvidenza) e due cuori, qui raffigurati trafitti, (che nelle nostre vallate sono uno dei simboli del commercio) e Gesù Cristo crocifisso. Le raffigurazioni presenti in quest’opera, soprattutto il calice con l’ostia, sono state dipinte verosimilmente in memoria di don Odorico Buttolo Ploc (1768 – 1845), pievano della Val Resia dal 1815 al 1845 che visse i primi anni della sua vita proprio in questa casa. A lui è dedicata un’apposita pubblicazione realizzata dal Museo.
Nel corpo principale della casa trovano spazio le
→ mostre temporanee e la
→ Sezione dedicata al patrimonio di narrativa orale.
La casetta nel cortile, recuperata e restaurata anch’essa dal Museo, ospita invece la
→ mostra permanente
con la ricostruzione di una cucina e di una camera da letto tradizionali.
Prïdita nas nalëst! Venite a visitarci!
VISITE VIRTUALI
Un video documentario realizzato dalla emittente televisiva TeleFriuli.
In questo video, realizzato dall’Ecomuseo Val Resia, il curatore Sandro Quaglia vi racconta come è nato il Museo della gente della Val Resia.
In questo video, curato dall’Ecomuseo Val Resia, il curatore Sandro Quaglia vi racconta i contenuti della mostra dedicata al patrimonio di narrativa orale, in visione dal mese di ottobre 2017 a marzo 2020 e le particolarità della mostra dedicata alla nascita ed al Battesimo in visione dal mese di giugno 2020 a gennaio 2022.
INFORMAZIONI
Orario di apertura:
da lunedì a venerdì: dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 16.00
sabato e domenica: dalle 14.00 alle 16.00
(chiuso Capodanno, Pasqua, Ognissanti e Natale)
Per altri orari e informazioni potete chiamare ai seguenti numeri telefonici:
+39 (0)433 53428, +39 338 2583005, +39 338 2273613.
Indirizzo:
Via Udine, 11 Stolvizza/Solbica 33010 Resia/Rezija (Udine)
e-mail: [email protected]
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Naš pärvi muzeo (1998 – 2016)
Trï lita döpö ka jë bila ǵana gorë asočacjun, lëta 1998, tu-w nin prefabrikato ta-za Wurbjaci, tu-w Bili, jë se nastavilo tö pärvë kazanjë od tih starih riči tu-w Reziji. Proǵët bil ga naredil ing. Marko Jagodic, ka an löpu pranaredil mësta ta-z nutra. Ziz asočacjunjo so pomagali ti mladi slavinski z Tärsta ano z Gurïce ka so bili paršle w Rezijo ziz prog’eton Mladinski raziskovalni Tabor Rezija ’89, ’94 anu ’98. Une wkop ziz timi mladimi tu-w Reziji so dorivali tu-w malu časa nastavit kazanjë. Wsë isö jë wödil Andrej Furlan.
La prima esposizione etnografica (1998 – 2016)
Nel 1998, a tre anni dalla costituzione dell’Associazione, presso una struttura prefabbricata in località ta-za Wurbiaci, a S.Giorgio di Resia/Bila, fu allestita la prima raccolta etnografica in Val Resia. La progettazione degli interni fu realizzata dall’ing. Marko Jagodic che, con stile semplice, seppe trasformare uno spazio, per certi versi angusto, in un locale accogliente e funzionale. Con l’associazione collaborò il Mladinski Raziskovalni Tabor Rezija ’89, ’94 e ’98/Campo di ricerca Tabor ’89, ’94, ’98, composto da un gruppo di simpaticissimi e preparati ragazzi sloveni di Trieste e Gorizia, guidati da qualificati professionisti. Con loro e con il coinvolgimento di alcuni ragazzi di Resia si riuscì, in brevissimo tempo, ad allestire, su idea di Andrej Furlan e con il progetto di Marco Jagodic, l’esposizione etnografica permanente all’interno del fabbricato.