Rezija - Resia

cultura e tradizioni

Sezione dedicata al patrimonio di narrativa di tradizione orale

Introduzione

Tra gli aspetti che caratterizzano la Val Resia, accanto alla tradizionale musica, alla danza e al mestiere dell’arrotino, possiamo collocare il ricco patrimonio orale con particolare riferimento ai racconti.
Grazie ad uno specifico contributo della Regione Friuli Venezia Giulia, assegnato nel 2014 al nostro Museo in base alla legge di tutela della minoranza linguistica slovena n.ro 38/2001, è stata allestita la mostra Zverinice tu-w Reziji (Gli animaletti della Val Resia) che è rimasta in visione dal mese di ottobre 2017 al mese di marzo 2020.
Di questa mostra è rimasta la Sezione e l’archivio che il Museo continuerà ad implementare.

In questa Sezione vengono presentati i racconti, i narratori, le pubblicazioni e le diverse attività di promozione del patrimonio nonché gli studiosi, in particolare il grande ed importante lavoro di ricerca e studio svolto dall’etnologo accademico Milko Matičetov (1919-2014).

I racconti

In questa valle si è conservato fino ai giorni nostri un interessante patrimonio di tradizione orale rappresentato prevalentemente dalle favole, dalle fiabe, dalle leggende, dai canti narrativi e dai miti.
Vi sono fiabe di re, principi e principesse. Non mancano racconti sul Dujak, l’essere selvatico, la Dujačesa, la sua compagna e la Dujačesica, la loro piccola. Abitano i nostri boschi e si esprimono con un proprio linguaggio, a noi sconosciuto. Tra i protagonisti delle fiabe vi sono anche esseri selvatici come la Gärdinica, il cui nome deriva dall’aggettivo gärd, ‘brutto’.
Altri esseri leggendari sono Dardej e Löl Kutleć. Dardej viene ancora oggi menzionato per aver aiutato gli stolvizzani a non perdere i pascoli del monte Sart / Särt, mentre Löl Kutleć è ricordato per la sua forza e ricorda un noto protagonista della tradizione slovena, Martin Karpan.
I protagonisti maggiormente presenti nelle favole di animali sono la volpe / lisïca ed il lupo / uk. Ma vi sono anche favole con protagonisti altri animali: la lepre / zec, il gallo / pitilen, il cane / päs, il gatto / tuca, l’orso / midved ed altri ancora.
A Stolvizza sono ancora oggi note la leggenda della Kodkodeka che incendiò la sua casa e quindi tutto il paese e quella del monte Castello / Ta-na Rado.
Tra i canti popolari vanno ricordati quelli mitologici come Sveti sinti Lawdić e Linčica Turkinčica. Il primo narra la ricerca da parte di re Davide del padre, della madre e dei fratelli nell’inferno e della loro salvezza grazie al suo intervento; il secondo invece ha come protagonista Matjaž, ung’arski kraj, il re d’Ungheria Mattia che riuscì a fuggire dalle prigioni turche grazie all’aiuto di Linčica Turkinčica, figlia del sultano turco che lo seguì nel suo regno e lì sposo il suo terzo figlio. Degno di nota è la presenza in valle di canti e storie con protagonista la Lepa Vida, qui in valle nota come Lipa Lina, Lipa Wida, che similmente a kraj Matjaž occupa una posizione centrale nella tradizione culturale slovena anche letteraria. Molto noti ancora oggi in valle sono i canti narrativi con tema religioso quali Tičica Arličica e Sveti sint’Antunišeć.
Altre storie raccontano dell’occulto, dell’aldilà, della vita dei santi e delle vicende di Gesù e San Pietro.

La favola, la fiaba, la leggenda ed il mito

Le favole sono racconti che hanno come protagonisti, in genere, esseri viventi, in particolare gli animali. Al loro interno vi è, spesse volte, una morale. Il termine ‘favola’ deriva dal latino ‘fabula’, derivante a sua volta dal verbo ‘far, faris’, dire, raccontare.
Con il termine fiaba, invece, si intendono quei racconti i cui protagonisti sono, in genere, esseri fantastici quali re, principesse o altri esseri di fantasia.
Le leggende sono racconti che presentano elementi reali trasformati però dalla fantasia.
Il mito è una narrazione fantastica tramandata oralmente o in forma scritta con valore spesso religioso e comunque simbolico di gesta compiute da figure divine o da antenati (esseri mitici) che danno la spiegazione sia di fenomeni naturali sia dell’esperienza trascendentale.

 

Le novellatrici ed i novellatori

La tradizione del narrare era, un tempo, molto diffusa anche nella nostra valle: la sera quando ci si ritrovava in casa dopo una dura giornata di lavoro, i bambini, ma non solo, venivano intrattenuti da coloro che raccontavano.
Ogni paese aveva inoltre delle ottime novellatrici e novellatori che sapevano trasmettere con vera arte oratoria le numerose favole e racconti.
A Solbica / Stolvizza la novellatrice a noi più nota è stata sicuramente Tina Wajtawa / Valentina Pielich, (1900 – 1984).

Ogni novellatrice o novellatore aveva un proprio modo di raccontare che affascinava l’uditorio.
Numerose novellatrici e novellatori hanno avuto modo di narrare le storie anche agli studiosi di folklore.

L’arte del raccontare

Nella trasmissione della narrativa orale molto importante è anche il modo con cui questo avviene. Molti narratori, infatti, si distinguevano per la loro grande capacità narrativa.
Oggigiorno – anche se sono cambiati i modi del narrare di un tempo, molto spesso infatti, soprattutto ai bambini, i racconti vengono letti – vi sono nuove forme per dare modo ai novellatori moderni di potersi esprimere.
Esistono infatti diversi festivals in tutto il mondo dedicati a quest’arte. In Slovenia dal 1998 viene organizzato il festival del racconto al quale hanno preso parte, per alcune edizioni, novellatrici di Resia che hanno raccontato favole anche in resiano.
A livello mondiale ogni anno si svolge il Word storytelling day, per il quale viene anche proposto un tema specifico.

Nel Museo, durante la visita, sarà possibile ascoltare anche i racconti della tradizione locale a cura degli operatori culturali Sandro Quaglia e Luigia Negro.

Sandro Quaglia

 

Luigia Negro

 

Le pubblicazioni

Ascoltare il racconto di storie ha fatto parte e fa parte della nostra vita quotidiana. Se un tempo c’era la nonna che raccontava, oggi i racconti vengono tramandati anche grazie ai libri e ad altri mezzi moderni.

Nel 1973 viene pubblicata, a cura dell’etnologo Milko Matičetov, l’antologia di favole Zverinice iz Rezije con una approfondita descrizione scientifica del materiale di narrativa orale pubblicato.

In seguito Milko Matičetov curò la stampa di altre favole tra le quali Dvanajt ujcev e, nel 1987, il libro illustrato Tri lesičice gotrice.

Il Circolo “Rozajanski Dum” pubblicò, nel 1998, il libro Ta prawä pravicä od lisïca od Rezia / La vera storia della volpe di Resia e, nel 2004, i libri Ta mala Dujačesa / La ragazzina selvaggia e Raccontami una favola con testi tratti dalla narrativa orale locale. Quest’ultimo libro è completato da immagini fotografiche che ritraggono anziani della valle, realizzate da Lorenzina Di Biasio Nadalawa e dalla introduzione a cura del prof. Roberto Dapit.

Nel 2014, nell’ambito del progetto europeo Italia-Slovenija ZborZbirk. Kulturna dediščina med Alpami in Krasom / L’eredità culturale nelle collezioni fra Alpi e Carso, è stato pubblicato, in italiano e sloveno, il volume Fiabe resiane / Rezijanske pravljice / Pravice po rozajanskin con allegato il CD che presenta l’audio in originale dei sei racconti raccolti da Milko Matičetov e da Roberto Dapit.

Nel 2017 è stata pubblicata la ristampa del libro  Ta prawä pravicä od lisïca od Rezia / La vera storia della volpe di Resia e la prima stampa nella versione resiano / sloveno standard.

Nel mese di settembre 2020, a cura del Museo ed in collaborazione con l’Istituto di etnologia slovena del Centro di ricerca scientifica dell’Accademia slovena delle scienze e delle arti di Lubiana, con il Dipartimento di Lingue e letterature, comunicazione, formazione e società dell’Università degli Studi di Udine e con la Casa editrice  ZTT/Editoriale Stampa Triestina è stato pubblicato il primo libro illustrato della collana Rozajanske pravice (Fiabe resiane) dal titolo La ragazza che desiderava un fiore / Ta hćï, ki jë tëla rožico.  Questa, come si legge nella postfazione, redatta a cura del prof. Roberto Dapit ” è uno splendido esempio di fiaba popolare che è stata narrata nel 1968 dalla novellatrice Valentina Pielich, chiamata Tïna Wajtawa, all’etnologo sloveno Milko Matičetov. La ragazza che desiderava un fiore è un testo che appartiene al genere della fiaba e lo consideriamo una testimonianza orale molto rara … Dal punto di vista dei contenuti questa fiaba di magia rappresenta la variante di un tipo contemplato dall’indice internazionale Aarne-Thompson-Uther al n° 425C ed è intitolato “La bella e la bestia” in cui il protagonista maschile acquista sembianze animali in seguito a un incantesimo.” Il libro è stato presentato, domenica 12 settembre 2021, nell’ambito del Piccolo festival del libro per l’infanzia, organizzato all’interno del progetto “Tradizione viva/Žïwa nawada. Canti e leggende della Val Resia”, sostenuto dalla Regione Friuli Venezia Giulia.

        

Nel 2023 è stato pubblicato il secondo volume della collana dal titolo Il castello di Bombavello / Kaštelo di Bombavelo narrato da Pasqua Siega Dulicä a Milko Matičetov nel 1966. Nelle note di commento alla fiaba il prof. Roberto Dapit così scrive: “Il contenuto dell’ampio e articolato racconto intitolato Il Castello di Bombavello, che nell’indice internazionale può essere associato al tipo ATU 313 La fuga magica / The magic Fight, è ricco di episodi avventurosi e colpi di scena, in particolare di oggetti, personaggi umani e animali dotati di poteri magici. Va messo in luce, inoltre, che si costruisce in base a un intreccio di elementi narrativi tra i quali spicca il motivo del volo … ”

 

Video 

Negli anni Settanta del secolo scorso con le favole tratte dal libro Zverinice iz Rezije fu realizzata, in Slovenia, l’omonima serie di pupazzi animati, trasmessa dalla TV nazionale. Oggi la stessa serie si trova anche in formato DVD.

Nel 2011 la Comunità Montana Canal del Ferro e Val Canale, in collaborazione con il Museo della gente della Val Resia, ha pubblicato il DVD Ta rozajanska lisïca / Lasica ad Rezie / Rezijanska lisica / La volpe di Resia con la tecnica dell’animatix.

Leggenda sulla chiesa di Prato di Resia
Leggenda del monte Grad/Castello (Ta-na Rado)
Pravljica o volku

Trasmissioni radiofoniche

I racconti si tramandano anche grazie alla trasmissione radiofonica settimanale Te rozajanski glas, trasmessa dalla Sezione slovena della sede regionale della RAI di Trieste.

Eventi

Il borgo racconta una favola

Negli anni Novanta del secolo scorso il Circolo Culturale Resiano “Rozajanski Dum” ha organizzato la Settimana del Racconto che si svolgeva nei diversi paesi della valle.

Questa iniziativa prosegue, dal 2012, a Stolvizza con l’evento Il borgo racconta una favola.

Le fotografie sono della edizione 2017

 

Qui la locandina della edizione 2021:

Altri eventi

22 marzo 2022 – Stoccolma. Le autorità accademiche svedesi hanno nominato il vincitore del premio ALMA 2022. Tra i 282 candidati da 71 paesi anche il Museo della gente della Val Resia con la sua Sezione dedicata al patrimonio di narrativa orale.

marzo 2021 – Stoccolma. Le autorità accademiche svedesi hanno nominato il vincitore del premio ALMA 2021. Tra i candidati anche il Museo della gente della Val Resia. Il Circolo Culturale Resiano “Rozajanski Dum” ha dedicato il supplemento al periodico “Naš glas/La nostra voce” a questo premi in particolare ad Astrid Lindgren ed alle attività promosse in valle a favore della promozione della letteratura di tradizione orale locale.

30 dicembre 2020 – Piattaforma zoom. Incontro sul tema “Pravljice in legende v jezikih Furlanije Julijske krajne / Racconti e leggende nelle lingue del Friuli Venezia Giulia”. Sandro Quaglia da Resia, Ada Tomasetig dalle Valli del Natisone, Velia Plozner da Timau, Lucia Protto da Sauris, Lucia Pinat da Mortegliano e Ines Caneva da Collina di Forni Avoltri hanno presentato racconti e favole con tema dedicato alla nascita e al battesimo. L’organizzazione era a cura dell’Inštitut za slovensko kulturo / Istituto per la cultura slovena, di San Pietro al Natisone, e del Museo della gente della Val Resia / Muzej rezijanskih ljudi. L’evento è stato registrato.

Novembre 2020 – Koper/Capodistria. Mostra dell’illustratore David Krančan alla galleria Medusa.

24.03.2019 – Ravanca/Prato di Resia. Omaggio a Milko Matičetov in occasione del centenario della sua nascita.

20.03.2018 – Solbica/Stolvizza, Rezija/Resia. Al Museo della gente della Val Resia. Giornata mondiale del racconto: favole e tradizione orale a Resia.

 

Ricercatori e studiosi del patrimonio di narrativa di tradizione orale

Già alla fine del XVIII secolo lo scrittore polacco Jan Potocki ebbe modo di conoscere Resia ed i suoi scritti furono pubblicati da Jan Dobrowsky e da Jernej Kopitar. Nel 1841 svolsero lavori di ricerca folkloristica Stanko Vraz ed il linguista Ismail Ivanovič Sreznjevskij. In seguito a queste ricerche, nel 1873 visitò per la prima volta la valle il linguista polacco Jan Baudouin de Courtenay (1845 – 1929) che venne a Resia più volte.
Nel 1876 nel libro Rez’ja i Rez’jani pubblicò anche favole della tradizione locale.
Lo studioso si interessò soprattutto degli aspetti linguistici, culturali e sociali. Dalle sue approfondite ricerche, pubblicò testi di grande valenza scientifica, tra questi il volume Materiali dlja južnoslovjanskoj dialektologii i etnografii I (Sankt Peterburg 1895), nel quale sono riportati anche racconti nelle varie varianti del resiano con traduzione in tedesco.

In questo libro gli stessi sono riportati con vari protagonisti quali la volpe e il lupo, i re, principi e santi.
Un grande apporto nella ricerca dei canti e racconti popolari lo ha dato anche il professor Pavle Merkù di Trieste (1927 – 2014).
Lo studioso che maggiormente si interessò al patrimonio orale di Resia è stato l’etnologo accademico sloveno Milko Matičetov (1919 – 2014) uno dei maggiori esperti europei della narrativa di tradizione orale. A partire dagli anni Cinquanta raccolse, registrò e catalogò centinaia di favole, fiabe, leggende e racconti mitologici per conto dell’Inštitut za slovensko narodopisje della Slovenska akademija znanosti in umetnosti / Accademia delle Scienze e delle Arti di Lubiana. A Resia iniziò le ricerche nel 1962 insieme ad altri studiosi sloveni, in accordo con gli studiosi italiani e, da allora, frequentò ripetutamente la valle.
Pubblicò numerosi studi e partecipò a diversi convegni internazionali, facendo conoscere la cultura resiana al mondo scientifico internazionale. Tra le sue pubblicazioni più note che riguardano Resia vanno menzionati la raccolta di liriche popolari Rožice iz Rezije, pubblicata nel 1972 ed il libro Zverinice iz Rezije, pubblicato nel 1973, che raccoglie sessanta favole.
Il linguista friulano Roberto Dapit, docente dell’Università degli Studi di Udine si occupa da anni del patrimonio di tradizione orale e continua il lavoro di ricerca sul campo, pubblica studi e collabora nella redazione di pubblicazioni scientifiche.
Un esempio ne è il libro Aspetti di cultura resiana nei nomi di luogo 3. Bila / San Giorgio, Njïwa / Gniva anu Ravanca / Prato, all’interno del quale sono riportati molti racconti.
Sotto la sua guida, nel 2007, la laureanda Cristina Lorenzi da Bila / San Giorgio ha discusso presso l’Università di Udine la prima tesi di laurea sul patrimonio di narrativa orale resiano.
Da diversi anni anche la proff.ssa Milena Mileva Blažić, docente presso la Facoltà di Pedagogia dell’Università di Lubiana, si occupa dei racconti di Resia, in particolare dal punto di vista letterario nonché della narratrice Tïna Wajtawa. Sul periodico del Circolo Culturale Resiano “Rozajanski dum”, dicembre 2020, è pubblicata una intervista con la studiosa.
È autrice di diverse pubblicazione scientifiche quali Skriti pomeni pravljic od svilne do jantarne poti, 2016, Slovenske pravljicarke (1848-1918) in Evropska tradicija od trubaduric do pravljičark, 2020 e, da ultimo il volume Comparative Children’s Literature. Comparative Study of Slovene Children’s Literature in International Context, marzo 2022.

La ricerca e studio delle fiabe e loro classificazione

I fratelli tedeschi Jacob Ludwig Karl (1785 – 1863) e Wilhelm Karl Grimm (1786 – 1859) con il loro lavoro e con la pubblicazione del libro di fiabe Kinder-und Hausmärchen (1812, 1815) hanno notevolmente contribuito nella ricerca e studio della narrativa di tradizione orale.
Importanti raccolte di favole erano state realizzate molto prima di loro. In tutto il mondo sono noti: Gianfrancesco Straparola (Le piacevoli notti 1550-53), Giambattista Basile (Pentamerone 1637), Charles Perrault (Les Contes de ma mere l’Oie 1697) e Madame d’Aulnoy (Contes Nouveaux ou Les Fees a la Mode 1698).
La ricerca, lo studio e la diffusione in forma scritta delle fiabe tratte dalla tradizione popolare si è sviluppata soprattutto a partire dall’Ottocento.
Il primo studioso che si interessò scientificamente alle fiabe fu il finlandese Antti Amatus Aarne (1867 – 1925) che nel 1910 pubblicò il volume Verzeichnis der Märchentypen (“La tipologia della fiaba”).
Questa prima classificazione fu ampliata dallo studioso statunitense Stith Thompson (1885 – 1975), autore dei testi Motif-Index e The Types of Folktale.
In seguito, lo studioso tedesco Hans-Jorg Uther (1944) introdusse un ulteriore arricchimento del catalogo e, in riferimento al lavoro di questi tre studiosi, il sistema di catalogazione internazionale delle fiabe si chiama Aarne-Thompson-Uther (ATU).
In Italia la prima pubblicazione scientifica di classificazione, dal titolo Tradizioni orali non cantate – Primo inventario nazionale per tipi, motivi o argomenti, risale al 1975, a cura di Alberto M. Cirese e Liliana Serafini.
La fiabe di animali di Resia in resiano sono classificate nel libro Tipni indeks slovenskih ljudskih pravljic, scritto da Monika Kropej Telban (2015).
Gli studiosi della narrativa di tradizione orale hanno nell’International Society for Folk Narrative Research, fondata nel 1962 in Belgio, il loro riferimento internazionale.

Incontri scientifici

31.10.2021. Ljubljana. Un importante studio scientifico è stato pubblicato a cura della professoressa Milena Mileva Blažić dal titolo “Comparative Children’s Literature. Comparative Study of slovene Children’s Literature in International Context”. Nello studio sono trattate anche le favole della Val Resia e la novellatrice Tina Wajtawa.

07.07.2021. Università di Lubiana. Seminario della lingua, letteratura e cultura slovene. Durante la relazione della professoressa Milena Mileva Blažić e della professoressa Kasilda Bedenk sulle novellatrici slovene, è stata presentata anche la novellatrice di Resia Tina Wajtawa. A cura degli operatori del Museo della gente della Val Resia è stata raccontata in resiano la fiaba che fa riferimento al motivo noto come Lenora.

03.06.2021. Ljubljana. Al termine del simposio dedicato al professore e filosofo Milan Grošelj (1902 – 1979) che quest’anno ha avuto per tema “L’amore nell’antichità” è stata letta in resiano la fiaba La ragazza che desiderava un fioreDekle, ki je hotela rožico. Questa fiaba era stata raccontata nel 1968 a Milko Matičetov dalla narratrice resiana Tina Wajtava. Il Museo della gente della Val Resia, in collaborazione con l’Istituto sloveno di etnografia  e l’Università di Udine ha pubblicato, nel mese di settembre 2020, questa fiaba presso la casa editrice ZTT/EST. Le illustrazioni sono di Luisa Tomasetig.

17.09.2020. Novo Mesto. Lo Slavistično društvo Dolenjske in Bele krajine ha organizzato nella biblioteca Miran Jarc il simposio scientifico internazionale dal titolo Večnaslovniška odprtost pravljic. Durante i lavori è stata presentata l’attività del Museo della gente della Val Resia in particolare la Sezione dedicata al patrimonio di narrativa orale.

09.12.2019. Padova. Università degli studi. Palazzo Bo. Convegno in occasione del centenario della nascita dell’accademico Milko Matičetov dal titolo “La scienza slovena in Italia: l’eredità dell’etnologo Milko Matičetov ex-studente dell’Università degli studi di Padova / Slovenska znanost v Italiji: zapuščina etnologa Milka Matičetovega, bivšega študenta univerze v Padovi”. Gli atti, nell’immagine a destra, sono stati pubblicati dalla editrice Cleup di Padova nel marzo 2022.

11.10.2019. Stolvizza, Resia. In occasione del centenario della nascita dell’etnologo accademico Milko Matičetov il Museo della gente della Val Resia ha organizzato la tavola rotonda dal titolo “Pravice z Rezije … kako na napred? / Le favole della Val Resia … quale futuro?”

Articoli: dal settimanale Novi Matajur.

3-5.10.2019. Novo Mesto. Slovenski slovenistični kongres. La dott.ssa Kasilda Bedenk e la proff.ssa Milena Mileva Blažić hanno presentato la loro relazione dal titolo Primerjalna analiza pravljic in pravljičark: Tina Wajtawa – Rožica iz Rezije

Tesi di laurea

KOS, Barbara. (2020): Obravnava izbranih rezijanskih praljic v vrtcu. Univerza v Ljubljani, Pedagoška fakulteta. Mentorica: prof. dr. Milena Mileva Blažić. Ljubljana.

MUŠIČ, Maša. (2019): Obravnava izbranih rezijanskih pravljic v osnovni šoli. Magistrsko delo. Univerza v Ljubljani, Pedagoška fakulteta. Mentorica: prof. dr. Milena Mileva Blažić. Ljubljana.

GEČ, Taja. (2018): Obravnava izbranih rezijanskih pravljic iz zbirke Zverinice iz Rezije (2014). Univerza v Ljubljani, Pedagoška fakulteta. Mentorica: prof. dr. Milena Mileva Blažić. Ljubljana.

GRAH, Sintija. (2013): Primerjava živalskih likov v rezijanskih in slovaških živalskih pravljicah in zbirk Zverinice iz Rezije (Milko Matičetov) in Prostonárodné slovenké povesti (Pavol Bodšinský): antropomorfne upodobitve živalskih likov. Univerza na primorskem, Fakulteta za umanistične študije. Mentor: Barbara Zorman, komentor: Jonatan Vinkler. Koper.

LORENZI, Cristina. (2007): La tradizione orale in Val Resia. Ricerca, trascrizione e traduzione di testi dialettali. Università degli Studi di Udine. Relatore: Chiar.mo Prof. Roberto Dapit.